Nei mattini turgidi
oppresso dalle notti insonni
nelle sere bisbiglianti
contro i mari in guerra
scrutando gli orizzonti
mordendo la rossa arancia dei tramonti
sulle vette ardenti
fra i pendii quieti
osservando la rassegnazione dei giunchi
la compostezza dei graniti
l’indifferenza degli animali al suo passaggio
ho cercato una definizione
Il Tempo è…
Colonnine d’alabastro dischi dorati
lancette nobili pendoli a lira
sonori uccellini meccanici
magici carillon
statiche ballerine da falsariga
ori sonaglini argentei
ricchi smalti
intarsiati ebani bruni
cesellati contrappesi
mietitori del raccolto invisibile
Quadranti tondi
ovali
quadrati
con numeri
senza
scuri
a corda
a batteria
a quarzo
atomici
sconfiggitori degli astri
Capace Big Ben
e tutti i B.B. del mondo
fino al mio paese
Tutto serve per rendere benevolo
l’unico Essere che passa nei diversi misuratori;
anche sulla cipolla di papà
e sul mio che non si fa sentire
Il Tempo è…
Passiamo in rassegna i ricordi
almeno così saprò che ho vissuto…
Muri
azzurro-incrostato di macchie e d’umido:
stanza francescana odor di cipolla
a parte gli animali alla catena
e le galline per qualche uovo
«Dio sia lodato»
Come facevano deriva
i vecchi tetti in canne e fuliggine
e tutti quei santini di Gesù
santa Lucia
la Sacra Vergine
E la rassegna di gialle fotografie
sui comò dai poveri specchi ben puliti
(unico debole decoro)
fra fiaccole e lumicini
fiori appassiti
o scoloriti nastrini di guerra:
spiavano alle cornici
giovani soldatini vigorosi nella loro divisa
«E qustu chi est(e)?»
«Babbu meu e qusta è(r) mamma mia
qustu invetze é(r) fitzu meu
Mortu isse puru»
E l’invasione del «purtroppo»
che invadeva per un attimo le sopraciglia
del prete benedicente quella casa d’avanlete
«E qustu è(r) maridu ostru? »
«Ehi. Bon’anima!
Si ch’est(e) andadu male ch’in tottu sos malannos(o)»
«Ma teniada medas annos(o)? »
« Eh! Za n’de teniada sischureddhu»
« Itte bi cherides fagher(e)
pregamus(u) su Signore pro onzi peccadore
Za l’ischides(e) coment(e) è(st) su tempusu! ».
Il Tempo è…
Ho sempre sentito le scapole
come una privazione d’ali
Il Suo castigo orribile
più di ogni altra punizione!
Se
avessi potuto attraversare
come un uccello lunatico
qualsiasi scontroso Oceano
volteggiare sulle spume
poi protendere alle foreste ed annusare
la sua coltre umosa di secoli
o calpestare
come l’aquila una cima
riducendo tutto a minuscole proporzioni
Non sazio risalire
fiumi di vento contrario
precipitare poi in vertigine;
resterei così stordito
da entrare come in sogno
nella sua statica dimensione
Il Tempo è…
Il tempo mi ha riempito tutto
come la parte bassa della clessidra
Non ho più
un «buongiorno» o un «buonasera»
«addomani» o un «arrivederci»
oppure
«buonpranzo»
Via di seguito anche
il buon libro il cappuccino la noia la poesia
la fiala per capelli il vestito la maria
la lettera lo studio l’amico la patente
la protesi un partito l’affare più importante
la cartomante del «ti prego svelami il futuro»
E ancora
un viaggio molto atteso:
il Viaggio si fermerà
sul mio caro letto
dove mia moglie ho seminato
come un fertile campo ne ho raccolto il frutto
e già per dare vita egli matura
e spodestare me dal bianco orto
Aspetto il rantolo
che mi porterà nella Clessidra
al cospetto del Totem di diaspro e tormalina
Oltre il pannello d’acciaio
dove una Macchina Calcolatrice
conteggia e archivia il tuo totale
Il Tempo è…
C’è che il tempo è un’esalazione perpetua
e corrompe il tuo fiato fino alla radice
C’è che qualcuno ne spartisce la misura
in maniera costante secondo la specie:
dalla pianta al battere
dalla cellula all’animale,
C’è che lo osserviamo costantemente sugli specchi
ma non ne vediamo mai la faccia
«Anche il vento invisibile devasta i campi
così lui i nostri corpi»
C’è che il vento ha una spiegazione:
lui gioca a nascondino con gli occhi dei poeti
e c’è che ho detto solo il lato corto
di tutta la verità
Il Tempo è…
Da Oriente a Occidente
nella caduta del quietante sole
ogni Lode perpetua sale
Ogni popolo osserva le sue reliquie
e il suo Dio remoto;
chiede il perché dell’infinito e delle cose
del mio e del loro irriducibile mistero
che risponde con un silenzio-vertigine
da spezzare
Coi nostri canti le musiche le lodi
confondiamo la sua caduta nello stagnante Lago
come goccie di rubinetto nel catino
Il Tempo è…
Schiacciato dal cielo
ostruito dalla terra
conservo la recita delle quattro stagioni:
La morbosa Primavera che fiorisce
il verde dei campi e il giardino della città
le frotte di pratoline e le frusce dei davanzali,
Che corrompe col suo alito benedetto
ogni cielo malato
ogni animo curvato dalla vecchia stagione;
getta il suo seme pruriginoso
in ogni sano ventre
L’Estate matura di messi
che prepara frutti offuscati dalla luce
e nidiate di animali a calpestare il mondo:
ognuno saprà il raccolto che sarà
Si affaccia fin troppo lentamente
l’Autunno carico di lanuggine e sapori
certo di certezze
privo di sogni e di follia
denso d’attesa
nitido come i mattini tersi
Contiamo la nostra vendemmia per il tempo che verrà
Vieni fin troppo stancamente
fin troppo duro e inevitabile
lungo Inverno che conosciamo
Accovaccia
tutti al loro fuoco
stringili nel caldo dei ripari
a spulciare ricordi di ricche ghiande
e floride ginestre in cui sostarono
Ciò che hai partorito
lentamente si evolve
diventa solido e sicuro
ciò che partorirai.
I deboli reclinano il capo e restano sconfitti
Alberi!
Di ricoprirvi di tempo e delle 4 stagioni
ogni anno per tanti anni
è un’invidia che io conosco
Conosco anche
la mia unica e cullante Primavera
la mia Estate sicura
l’Autunno che corruga la sua fronte:
dell’Inverno non avrò paura
Il Tempo è…
Proseguire ad libitum e poi sommare
Il Tempo è… +
Il Tempo è… +
Il Tempo è… +
Il Tempo è… +
Il Tempo è… +
Il Tempo è… +
Il Tempo è… =
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Il Tempo
è una poesia più o meno riuscita
in ogni caso tutta la vita;
della sua angoscia che ben conosciamo
forse va meglio se ce ne freghiamo
Se voi volete ridetemi addosso
ma sono stufo di fare un gran chiasso
ogni qualvolta il mio pergolato
non riesce a fare un frutto perfetto
Se il tempo vola come gli uccelli
da qualche parte faremo i calli
D’altronde Lorenzo lo disse già bene
anche se i tempi sono molto lontani
e non sono certo altrettanto sereni
Quant’è bella giovinezza
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza
Se poi c’è qualcuno che farà un polverone
su questa inattesa ritrattazione
per poter evitare qualsiasi tenzone
vi spiego ch’è l’Arte della pia illusione