Sono sempre qui sulla riva di questo mare quieto:
ma è il mio cuore che schiuma e tormenta il mio occhio al di là di ciò che vedo
In fondo non si sa mai dove i viaggi prendano corpo da dove partano davvero
Forse persino da qui: senza vento senza nuvole immersi nella più paralizzante bonaccia
Oh lo so:
voi credete che quelli come noi siano piccoli stupidi;
sciocchi sognatori sempre in posa di uno spleen letterario e bolso
E invece la mattina scarrettiamo tutti i nostri doveri
a spasso dall'alba alle cinque del mattino
e come antichi cavalieri solitari e tristi
rassegnati ci lanciamo sulle strade del nostro regno quotidiano;
sommersi e consolati da una musica che spara dalla radio in automobili scassate
o talvolta di un pregio sofferto per i conti correnti continuamente da coprire
E cerchiamo di soddisfare i bisogni dei figli
e al di là dell'amore o del bene
rispettiamo le nostre donne e cerchiamo per loro
il tempo di una premura che vorremmo per noi che siamo nati
forse un po' storti un po' svagati: troppo legati alle stagioni;
al tempo rutilante dei nostri giorni innocenti
quando una stella cadente o un trenino
facevano palpitare il nostro mondo
Dopo aver puntato
le nostre carte al rialzo
o esserci mostrati ciechi verso un altro destino
soffochiamo la nostra vita in binari consueti
Ci nutriamo degli affetti familiari
nutrendoli coi frutti del nostro timido coraggio
ma talvolta non è questo; non solo questo che volevamo
e così ci ritroviamo inginocchiati su questo bagnasciuga
mentre la risacca lambisce le ginocchia
e gli occhi non ce la fanno a trattenere rivoli silenziosi
desiderando...desiderando...
Sono giusti o sbagliati i miei pensieri?