Le isole sappiatelo
sono le terre vergini
l’altrove che abbiamo conosciuto
che agogniamo
Aride
o dai declivi struggenti
isole solcate dai venti
o corteggiate da climi lievi
circondate dal mare;
isole di pace
nei mari della disperazione isole di preghiera
o di solitudine
L’isola ancestrale al centro del grembo
nell’acqua di una lacrima di Dio
Della mia
solida
antica
ordita di lana lavorata su pietre di granito e di selce
e odori che trafiggono più dei coltelli
ti posso dire del suo vento
che come un tumultuoso lamento
incessantemente mi consuma
Più lontana di quanto sia
mi chiama mi richiama mi blandisce
scomponendo la chioma dei pensieri;
sbattendo le porte della memoria
e sulla tavola del tempo
i perché dei miei risentimenti
Scoprendo sotto la cenere di remoti fuochi
i miei rimpianti