Malato di celeste
Ho desiderio di celeste
come i ricordi dell’infanzia
che si agitano su una radura;
celeste come un brano d’organo
che mi sorprese in una vuota chiesa
celeste come i quadri di Chagall
Ho desiderio di celeste come di divino
un brivido interiore che scuote ogni bruma
e il pulsare è leggero quanto il respiro
Celeste come una preghiera che dicevo con convinzione
Celeste come gli occhi di un mio amico
Celeste come una lontananza perduta
come una sofferenza compresa
Celeste come un simbolo di carta
che contenga una verità
Ho desiderio
malato di celeste
come uno sguardo di comprensione un abbraccio struggente
Ho desiderio di celeste in questa città di rumore;
in queste strade di mota nel frastuono delle parole
senza che una sola vera parola venga detta
Ho bisogno di celeste in questa città come il mio cuore