Con occhi di mercurio
e l’offesa millenaria nella pelle
il vecchio di molte lune
non chiede la carità:
giacché la questua diventa mestiere
con tutta la sua dovuta esperienza
lui ti chiede solamente
una goccia — lungo il giorno —
per la sopravvivenza dell’ora
E se il tuo nervo metallizzato
gli offrirà due sigarette
ripeterà deciso «una»:
l’altra è di troppo
Non so se conosca
misteri sottomarini
sebbene i suoi occhi
non li precludano
ma di certo racchiudono
il passo delle lucertole
le favole dei tordi
la follia delle cicale
e il sapore muschiato sulle polle:
un suo sguardo precede sempre
il fiorire della stagione
Questa pioggia poco ospitale
che incide sul moto quotidiano della gente
percorre la sua persona
più che tranquilla verso un portone:
a lungo ha vissuto fra le piogge
per affrettare il tempo
E d’altronde sono proprio
Piogge Stellari
che spesso l’hanno sottratto
al naufragio perfetto dei minuti
E si trova a ripetere
in questo aspettare che non è attesa
la sua solita preghiera
«Quando il cuore non sosterrà
il mio passo più che normale
e il suo moto sarà contrario
alla mia direzione
voglia quell’Aurora che mi ha voluto
abbandonarmi non nella nicchia
più remota della città
ma riesca
e le unghie lo tenteranno
a raggiungere il verde cuore della terra
E ti prego Antica Madre
con le tue Radici Oscure
trovati il tempo di sottrarmi
agli occhi dei miei simili»