E adesso andiamo per strade lattiginose
E adesso andiamo per strade lattiginose
lungo una sera invernale
In fondo non importa dove
ed è quasi come andare nei vicoli
di quel fumetto che mi coinvolse troppo
fischiando una canzone
Ho perso il conto di quando ti abbia conosciuta
di quando ti abbia persa e ritrovata
ma quella sensazione che così doveva andare
dolorosamente tutto succedere e cadere
ha spezzato i denti del rancore
trovandoci aggrappati sul cuscino
sconvolti dopo il cieco nubifragio
Ho avuto pochi spiccioli di stelle ultimamente
sebbene il cuore tumultuasse nascoste verità
e una sfrenata voglia di qualcosa di importante
che superasse ogni ragione
e anche te col suo destino
Ma adesso che indugiamo lungo il fiume
e mi spoglio della rabbia e da bestemmie
con cui avevo la terribile intenzione
di trafiggerti — farfalla con lo spillo —
rifletto avrei trafitto per orgoglio
il mio stesso cuore:
questa parte «troppo centrale»
che non la vuole smettere in fondo
troppo in fondo alla radice del cervello
di volerti bene
E se domani mi riproporrai
esplosioni di fiamma o vacuità di lagune
e io troverò per i tuoi giunchi
catene di disprezzo e chiodi per le tue mani
accettiamoli perché in fondo
troppo in fondo alla radice del nostro mondo
sono odiosi amati fiori figli del nostro amore.