… Quando il corpo di mio padre
Quando il corpo di mio padre
decise di non soffrire
e l’anima l’accontentò
se ne andò in un giorno qualunque
senza preavviso particolare
con l’angoscia della mia presenza
e nel barlume dei suoi occhi
la speranza di un incontro
Gli occhi di mia nonna
ammuffiti da un pianto precedente
non tentarono nemmeno di brillare
e così tutta la casa ammutolì: giacché
se una prima disgrazia genera convulsioni
lacrime e grida di meraviglia
una seconda lascia sgomenti di dolore
e privi di un accettabile perché
Il suo funerale quindi fu
penosamente più silenzioso del primo
Nella casa quasi chiesa
nessuno riuscì a sorridere
quando il prete soccorrendo la sua stessa voce
finì con un qualcosa: “Abbiate fede sarò la vostra vita”…
La Nera Vendemmia
mi fu sempre presente in seguito
ben scandita dal suono delle campane
e mi trovai spesso al primo posto
facendone il coro ai Requiem
Nel Parco di annegati sul mare della terra
il richiamo era ben alto alle mie orecchie:
gli specchi del passato offrivano soltanto
identità di ferro legno marmo
o dura pietra scolpita;
solo questo
o qualcos’altro di endici ragnateluti;
eppure su questo effimero
ma pur sempre presente
ognuno proseguiva nel suo Nulla
Io zitto guardavo le date
e sedevo spettatore alle loro preghiere
ma mai chiesi il nome e ciò che segnò
mio padre e mia madre: intanto
i crisantemi profumavano domande
Il mio cuore costruì il futuro
in assenza del passato
e il passato sui suoi stessi giorni
Raschiò lungo muri anemici
dai cuori chierichetti
e dall’incenso delle benedizioni
le maledizioni del crescere
Un giorno finalmente esplosi
sebbene la scusa era lontana:
«Ma e il nome di mio padre
e quello di mia madre, sai che non li so;
me li hanno chiesti a scuola nonna
E lui era alto e forte e mia madre com’era? »
Saltarono fuori da un vecchio e sacro cassetto
e dal grembo quieto di mia nonna
tutti i ricordi insieme a gialle fotografie:
considerò che la mia età era buona
per il rimpianto
mentre un oscuro filo
veniva ricongiunto sulla terra
«Bello mio padre mi somiglia»
Mia madre è brutta
lo pensai ma non lo dissi
— credevo fosse una Madonna
come sognavo ogni dolce madre —
E in seguito piegai il suo ritratto
senza che nessuno potesse capire
Infine ho assopito la mia santa voglia:
il futuro mi riprendeva
Ed è proprio strano dopo tanti anni
che in un giorno di primavera
così lontano dalla loro stagione
affacciato alla finestra mentre tutto rinasce
io li ricordi