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Beh Carlyle
qualcosa di vero tu lo dicesti
tanto che stasera trascino i miei mesti passi
all'ombra di un ricordo.
Ora ci fu quella guerra;
una come tante
perché tutte paiono alla fine
assurdamente senza senso
insensatamente crudeli
e io ero militare al comando di “Picche”.
Era un suo modo di dire di quando doveva diniegare,
dalla sua grande passione di giocatore di carte:
era diventato il suo nome
e probabilmente vedeva davvero il mondo
come un'eterna partita.
Ma io ch'ero dietro in quella battaglia
accasciato da una ferita
e vedevo il prossimo diluvio sui miei compagni
ebbi la forza di rialzarmi — lui che mi fece scudo —;
lui che fu pungolo e baluardo dei miei cento compagni
lanciati all'assalto: petto trafitto dai colpi
occhi riversi di un blu lancinante.
È tempo di potare le rose sulla collina
accanto al cipresso sotto cui egli riposa
e dove ho trovato la forza del mio piccolo gesto;
noi dal nostro piccolo coraggio
dietro il coraggio dei grandi.  VAN_GOGH_CAMPO_DI_GRANO_CON_CIPRESSI_1889