La riproduzione di una casa inglese fine ottocento
da alcuni anni ci segue in tutti i Natali;
perfino in questo nel quale quasi fino all'ultimo giorno
non mi è stato regalato un augurio
e anche il mio cuore si è dimostrato muto
verso il vicino e il mondo intero
Incurante delle guerre agli estremi
le carestie planetarie i crack finanziari nel vecchio continente
l'America che vacilla al di là dell'urlo estatico per Obama;
le borse asiatiche in tracollo
l'impossibile pace di ogni medio oriente e oltre
con la Cina che barcolla occultando il prezzo amaro
della sua folle corsa
la pace di questo palazzotto che si prepara all'Avvento
riluce incurante di perline verdi rosse e opalescenti
fra i festoni che adornano i suoi cornicioni
creando un caleidoscopio pulviscolante di luci
già dai due graziosi abeti ai lati:
l'ora serale in cui tutto accade è fissata in eterno
alle otto meno cinque sulla pendola all'interno di una grande vetrata
in cui si intravvede l'anziana donna che serve con un lieve sorriso
una terrina al marito coi baffi in flanella e giacchetto;
la pipa fedele appoggiata sul tavolo
Una ghirlanda protegge la loro pace
appesa all'ingresso della cucina dove si intuisce oltre le tende
quella parte di casa dormiente dalla quale i loro figli anzi tempo
sono volati
Nel salotto dell'appartamento a fianco
una giovane coppia finisce di addobbare l'albero:
l'occasione ha esiliato il loro ardori e solo gli occhi paiono brillare
di una luce più grande; i pacchi incartati dei regali
in attesa in un angolo
Una madre sul ballatoio della scalinata d'ingresso
con in braccio un bimbo felicemente infagottato
chiama o forse saluta qualcuno guardando lontano
mentre la luce dei due lampioni appesi alla tettoia li indora
E sull'angolo un ragazzino per strada coi pattini a tracolla
trascina la sua slitta carica di un abete
sulla prima neve caduta
aiutato dalla sorellina con le trecce bionde
che spuntano dal rosso cappello
Potrei guardare infinitamente
questo scorcio di vita cristallizzato
galleggiante per sempre
sulle note della sua giostra sonora
che ci ha traghettato per dieci Natali
dall'angolo di ogni nostro presepe
Anche se oggi inaspettatamente traspare
oltre alla placida gioia innocente che questa house music box traspira
ciò che prima era sfuggente: ci sono sulla facciata
altre ampie vetrate opacizzate e piccole finestre illuminate
che nulla lasciano intravvedere
Forse è anche lì il dolore del mondo;
la sopportazione quotidiana di qualche sofferenza
l'insopportabile disagio di ogni storia malata che talvolta non vediamo
o non vogliamo vedere:
nascosti come la vita oltre queste finestre di appartamenti alle cui porte
dovremmo avere il coraggio di bussare