Sto arrivando a passo di vento
fra i vostri vicoli accoglienti
le altane le svolte
e alzando lo sguardo gli antichi balconi
da dove salutavano le vostre figlie irridenti
fra coloriti vasi di gerani
E via sugli acciottolati gradoni a fianco della chiesa
verso la mia stretta torre con tutti i suoi scalini
sempre a passo di vento fino al terrazzino
dove per gioco battendo le mani
le colombe nell’azzurro tumultuavano veloci
Sento
il mio fischio che ti richiama il tuo urlo in risposta perfino
che ogni tanto facevamo rimbalzare con una eco
fra le case del nostro regno
Ozieri
il tuo nome lo voglio dire
senza fraintendimenti, allusioni;
anfiteatro dei miei anni migliori
quando a passo di vento
bluffavo con tutte le carte della vita:
amici andiamo per le strade zufolanti di promesse;
beviamo ancora per la nostra lieve tristezza
che verrà irrisa domani
Niente che ti possa veramente ferire
se a passo di vento cavalchi le nuvole:
i presagi le ombre i ricordi opprimenti
parevano inceneriti nel fuoco dorato dei tuoi tramonti
Luna calante luna crescente luna piena
-allora stringevo la fortuna di saperla osservare-
sul viottolo che portava alla bottega del ciabattino
con la fioca luce sul deschetto rubato a qualche eterno presepe:
il mio padrone di casa più dolce del suo sorriso di vino;
o la bettola dei passati segreti fra odori acetati
quando sua moglie mi mandava a cercarlo
e dove io complice mi perdevo
ascoltando un improvvisato coro a cappella
che strideva coi tempi dei C.C.R.
I want to know, have you ever seen the rain?
I want to know, have you ever seen the rain
comin' down on a sunny day?
In un’automobile di fortuna
nell’ultimo giro di commiato verso la pianura
dal verde tenero orlato di asfodeli
da dove si dipanavano vetusti treni
con incredibili biglietti rosa di terza classe:
i giuramenti e le promesse alla stazione;
gli occhi umidi e gli atteggiamenti gagliardi
Vi ho lasciato la vita amici
di ciò che anch’io avrei fatto
di ciò che voi farete:
il mio addio rende eterno un distacco
che comunque sarebbe avvenuto
forse per noia magari per indolenza
o per la durezza di ogni avversa circostanza
La vostra sbracata canzone mi ricordava che avrei potuto rimanere
se non altro per quella ragazza che mi aveva scagliato
una pietra ardente nel cuore
Ma finchè la Rosa Dei Venti confonda con un canto di chimere
chi a passo di vento attraversa la vita
chiede sempre qualcosa che non ha mai avuto
e mai probabilmente accadrà:
uomo dilaniato dal futuro
ma troppo volto all’età dell’oro
Così sono venuto
in silenzio
sono ripartito;
ritornerò ancora e chissà
ci guarderemo negli occhi raccontandoci
oppure ci ignoreremo per mille nascoste ragioni
anche se niente potrà mai cancellare quando a passo di vento
ero un canto fra il canto delle vostre strade