Apparve all'improvviso
mentre noi sul piazzale danzavamo
musiche popolari alla Festa dei Fiori.
Apparve come un dio:
alto gagliardo dalla salda muscolatura
sotto quelle nuove tute d'atleta
di non si sa quale disciplina.
Alcuni dei presenti
soprattutto quelli avanti negli anni
sempre ballando lo osservarono.
Ed egli dalle nocchie possenti
sudato come doveva essere Vulcano
nella sua mitica fucina
a sua volta ricambiò con un sorriso enigmatico
e un'aria canagliesca ma mai cattiva.
Miss Thelma col suo sorriso di rosse bacche
dopo avergli lanciato uno occhiolino scherzoso mi esortò:
“Balliamo mio giovane William;
almeno voi -Dio volendo- abituatevi a ciò che infine sarete:
una simpatica striminzita figura come me
che danza su una vecchia musichetta.
Perché se anch'io vedo in lui
il mio passato e il vostro presente
lui ancora non vede
che c'è un posto vuoto che l'attende -Dio volendo-
su questa stessa pista.