Ho davanti davanti davanti la sabbia -sinuosa scia-
curata dai bagnini pettinata alle prime luci dell'alba come la chioma di una bella donna
sdraiata sulla riva come la ragazza che accettò il mio sorriso
e ora non disdegna il mio braccio ai suoi fianchi
e mollemente cade riversa con la bocca tumida puntando il volo dei gabbiani
“Non è un bel mare ammettilo; ma il mio paese fra le colline qui dietro
non lo cambierei per niente al mondo
Forse morirò fra quei quattro sassi, ma potrò sempre scappare qui all'estremità del molo
laggiù sul canale e sognare qualcosa di diverso sull'altra costa. Non l'ho mai vista...
Tu che scribacchi poesie hai mai visto la sua casa? Qualche volta “Pascoli” lo odio veramente
ma alla fine non potrei farne a meno; penso...a parte il cielo quel suo cielo...
qualche volta”
“Oh cavallina cavallina storna....”
Che ne sai tu di me?
Le nostre impronte si sovrappongono
suggeriscono passi di danza su questa rena
e difatti mimiamo Romagna mia; ci perdiamo fra altre orme rimaste
di bagnanti vinti o in difesa dal sole rovente del primo meriggio nei loro alloggi
e noi ravvolti dal garbino che ora flagella e fa apparire le falde degli ombrelloni e le bandiere
uccelli folli o frenetiche vele che portano salsedine e barche lontane
verso un orizzonte per noi impossibile e dalle pensioni e gli alberghi familiari
si spandono odori di fritto o bucato; oli solari e creme che segnano l'estate
da questa parte del globo
Ma il tuo profumo passero di collina sulla riva del mare: è quello che segna per sempre
questo punto d'arrivo della mia vita prima della mia prossima partenza
della tua
verso il nostro dove