Il bimbo fu rubato agli angeli
Il bimbo fu rubato agli angeli
e l’aurora dell’universo
si fece coraggio
per non fuggire dai suoi occhi
e affrontare il Giorno,
La puerpera sorrise
il suo sorriso unico
e usò la dolcezza più perversa
per accostarselo in grembo
facendone ovatta
Cercò alle sue mammelle
il sapore della rugiada
e si sentì completamente madre
sentendole gonfie di vita
Negli occhi acquatici del bimbo
indulgevano ancora tremiti d’ali
ma già nel suo sguardo si leggeva
l’assente musica del Nulla:
quel suono senza suono irripetibile
che cullava compagnia nel Lago
Per questo la madre ebbe un brivido
cosciente di quella grazia linfatica
ch’era stata anche sua un tempo
Tremò al pensiero degli anni belli
e tremò per lui; quindi se lo strinse
di più in petto quasi a proteggergli
quei cuccioli di minuti fragili e ribelli
e quel soffio d’infinito dentro agli occhi
che sarebbero svaniti con l’età