Ciack: prima!

 

Cari naviganti,

per varie ragioni il blog rimarrà sospeso per un certo periodo. Ho provato a inventarmi qualcosa di carino e plausibile, per giustificare in qualche modo questa decisione, ma alla fine la ragione più profonda è la cronica mancanza di tempo.

Non scopro nulla di nuovo, visto che molti di voi sono nelle stesse mie condizioni; ma personalmente è stato uno di quegli anni (08/09) particolarmente critici, che mi auguro stia volgendo al termine.

E’ proprio in questa prospettiva, che con alcuni mesi di ritardo, liberalizzo il mio sito.

D’altro canto in origine voleva essere solo un contenitore dei miei scritti, da far conoscere sul web -soprattutto quelli non pubblicati- evitando la trafila solita: le letture, presentazioni, conoscenze, rifiuti, richieste di danaro o obbligo a frequentare circoli, cenacoli letterari e quanto d’altro.

Non tanto perché sia insofferente a questi contesti e procedure, ma probabilmente perché in passato in altre città, qualunque luogo o momento, era deputato a poter parlare di poesia o letteratura; o sentire canticchiare una nuova canzone.

Bastava che qualcuno ti presentasse, o presentasse te con quella frase che riferita personalmente nei miei confronti un po’ mi imbarazzava, ma che accettavo naturalmente nei confronti degli altri e la giostra cominciava: “Ah; ti presento Giovanni: è un poeta.” Oppure “un cantautore” o il più contenuto rispetto a scrittore “scrive romanzi”.

Era la chiave per disquisire sullo scibile umano fino all’una, tre di notte, o cinque del mattino.

Ma parlo di un mondo che non c’è più, almeno per me.

Non sono e non posso frequentare più quelle città di allora; o ne sono stato estromesso, finendo in quell’area geografica in cui l’ossessione più appetibile per i suoi abitanti, è -adesso un po’ meno visto la crisi e forse per un leggero, per fortuna, cambiamento- “I danè…i danè!”

In questa città, anche le gattare devono o comunque dovevano appartenere a un circolo, un’associazione che le legittimasse, altrimenti eri semplicemente un cane sciolto: anche se di razza, pur sempre un cane sciolto del quale diffidare.

Rimpiango ancora gli animali solitari di allora, che a un certo punto tiravano fuori dalla tasca un foglietto spiegazzato, o ben ripiegato dentro a un libro, scritto a mano o a macchina e leggerlo su un autobus, una panchina, per strada, una trattoria o un’osteria e dopo averlo scorso indicandolo o rileggendolo esclamare: “Cacchio; non male…Puoi lasciarmela?” Domandavo riferendomi alla poesia. “Carino il testo…come fa la musica?” Se si trattava di una canzone.

Alcuni di questi hanno avuto e ancora hanno successo -magari nel campo della musica o dello spettacolo- e sono contento di averli conosciuti quando non avevano nessuna medaglia, pergamena, o qualunque tipo di onoreficienza appuntata sul petto o in qualche parete dell’abitazione; aver condiviso un loro scritto e magari dato qualche consiglio.

Nel corso del tempo, ho regalato o venduto buona parte dei libri che avevo e tutti i long-playng; trovargli una sistemazione nei continui spostamenti e cambi di abitazione, era diventato insostenibile.

Ora ho una dimora fissa, una famiglia, e resisto eroicamente in un onesto e detestabile lavoro quotidiano.

Per fortuna ho preso confidenza con ciò che istintivamente rifiutavo, ma che razionalmente anche se confusamente, percepivo che poteva aprirmi nuove possibilità: il computer.

Cinque anni fa mi sono reso conto, che potevo scaricare e riascoltare in mp3, la prima canzone che avevo imparato in inglese dal primo vinile che avevo acquistato e non sentivo più da almeno vent’anni: mi è parso in qualche modo, di riappropriarmi di una parte del mio tempo passato.

Così sono anche andato a cercare poesie online dei poeti preferiti, che non leggevo ormai da millenni. Ho scoperto siti interessanti di gente che vive in città da me, una volta, piuttosto frequentate…Chissà, con questo strumento sempre più futuribile, forse ho trovato il modo di ricomporre alcuni ricordi; ricontattare animali solitari, lupi o cani sciolti; gruppi con interessi comuni.

Magari ritrovare il tempo per svegliarmi alle quattro del mattino e rispondere ad una e-mail…