La stanza sbagliata
not right in the head”
D. Thomas
Cosa posso maledire adesso
dell’uncino conficcato in cuore
proprio dove potrete trovare
la stanza sbagliata della mia testa
L’ho usata come un ripostiglio
un angolo dove gettare gli ingombri della vita
(Vedi anche tu due ombre aggirarsi furtive?)
Prima di crescere e crescendo
non usare il nascondiglio non costruirti una botola
dove occultare alla rinfusa ogni violenza sbagliata
ogni censura netta
E i feticci dell’infanzia
tenuti in bell’ordine non dovresti venerarli troppo
dimenticando i giorni che ti stanno davanti:
diventerà una trappola la culla
e la stanza si gonfierà fino a riempire
l’intera casa della tua testa
(Ehi! Vedi quelle due ombre? Bisbigliano e pare
che mi facciano cenno)
Mai aprire quell’armadio:
vi ho rinchiuso chiodi e crocefissi
graticole per santi e vecchie impurità
e processioni che inneggiavano alla vita
ma vestivano neri sudari
Dio o non Dio
sto dissolvendomi in finissima polvere
Ho dimenticato le finestre aperte
e le gelide raffiche hanno fatto un buon lavoro
nella stanza sbagliata della casa nella mia testa
Chiamate un Fabbro ho perso le chiavi della porta;
sono entrato in qualche modo e non so più come uscirne!
Qualcuno mi aiuti; ho la strozza nella gola:
c’è troppo incenso e troppa cera
e un quadro dalla cornice nera
mi violenta con lo sguardo
Urlate al Fabbro!
Che faccia cadere i ceppi che spezzi le catene
E tenete lontane da me quelle dannate ombre
che troppi anni l’hanno fatta da padroni
senza aiuto senza misericordia
nella stanza della casa sbagliata nella mia testa