Le vite al crocicchio con la mia 
sotto  l'onda improvvisa di vento bevuto nell'imbuto di strada 
che ha rovesciato scudi di fragili ombrelli; fatto volare posacenere e tovaglie  
sui tavolini dei bar strusciati poco prima dal sole; affrettare i passi fino a correre 
sotto lo schianto improvviso del cielo che ora cade in un diluvio; 
che ci ha disorientato come animali sorpresi fra gli ultimi tepori 
e un freddo improvviso e tagliente disperdendoci in ripari occasionali
case accoglienti uffici o assiepandoci in locali dove tuffarsi 
con impronte bagnate dentro vecchie riviste 
o giornali scaduti
		         Già altre volte 
abbiamo guardato l'orologio 
e prima di riprendere il cammino prima di arrivare 
si era fatto troppo tardi; così tardi da inoltrarci in notti sconosciute 
tanto da rinunciare per un tempo accumulatosi in giorni mesi anni 
fino a questa neve  sui capelli
e le pieghe sulla faccia non di solo sorrisi
Ricordo che qualcuno si era incamminato con un progetto; 
altri partiti con una vocazione un almanacco di consigli qualche pergamena segreta 
un amuleto il tracciato di possibili rotte; talvolta un furore acuminato 
come la punta della lama: un coltello
convinti di sbucciare il mondo come una mela
Ah che spossatezza che piedi gonfi e dolore nei fianchi 
con la bocca che non riesce più a sputare le ragioni di troppi disinganni; 
per orgoglio o necessità dobbiamo drizzare la schiena per apparire figure più nobili 
agli occhi degli altri: gli occhi di lontani amici dai quali siamo partiti 
con promesse di qualche grandezza 
Ma adesso che ci incontreremo 
Davide Ada Vincenzo Leda con te mio caro Ulisse 
consapevoli che gli ostacoli più ostili erano celati dentro di noi 
per tutto ciò ch'è accaduto seppure tornati allo stesso punto 
non saremo comunque più gli stessi dopo questo viaggio; 
costretti a volte da troppi giorni uguali o situazioni eccezionali 
biglietti di tram ogni mattina ali intercontinentali
e tutti i treni presi e navi per i nostri sogni:
ritroviamoci per quella parte di vita migliore
stringiamoci per quella peggiore  
bevuta dallo stesso vento
al crocicchio della nostra strada