La guardo sul seggiolone nel suo respiro lieve 
con gli occhi che ancora trattengono comete d'infinito
			                 Palpito e ogni parola 
si aggroviglia pavida su se stessa 
Oh Dio Dio 
mio supremo dispensatore; 
quando il mio essere si prostra in ginocchio  
come vorrei poter solo sfiorare 
il tuo mirabile indice