Sorella non sola
Mentre il mondo si raccoglie
socchiudi il tuo fascio di pensieri;
cammini a quest’ora nell’ansa del tuo giardino
come di solito fai e i fiori ti fanno corona:
sono le tue buone intenzioni la seta sfavillante dei tuoi sogni
le piume vive che belle dita hanno curato
Quieta, sorella
Avresti mai detto allora
che gli anni passano così veloci
e che il principe dei tuoi fotoromanzi
— ahi; l’ilarità di un conte! —
è ora un avvocato un architetto o un cantante?
Hanno avuto così poca cura allora
così poco tempo tu per un buon libro
Metà donna metà bambina
vedo che stai facendo i tuoi conti col mondo
Calma, sorella
Il tuo sguardo di uccello
uccello di rovo; sguardo di rapina:
un uccello contro il firmamento
Potrà mai estasiarti di meno anche se lo calpesta l’uomo?
È la sua sconfinatezza che ti rende fragile
e mentre ti si stringe così forte il petto
forse non sai
che di una stella lontana
vivi la stessa agonia
Tranquilla, sorella
Il vento spira; fredda sera:
la gente cammina di fretta come fosse più sola
Disperde le risate il vento
trascina le rare foglie in questo mese
di desiderio e d’attesa
Hai cinto le spalle col tuo antico scialle;
attraversi di fretta il giardino:
nel caldo della cucina
vorrei trovassi un’intima mano che ti cingesse
Serena, sorella
La tavola è apparecchiata
ma la cena è stata veloce:
forse questa sarà la notte che brucerà di più
Allontana la fatica dalla fronte
non guardare sotto il letto
non dischiudere l’armadio:
ogni paura striscia dentro noi
Un giorno parleremo ci racconteremo
senza vederne la fine
ma soprattutto i sogni perché è così difficile trovare
della gente che sappia davvero ancora sognare
Dormi sorella; non sola:
riposa nel mio bene